Come ormai in molti abbiamo capito (in qualche caso con tanto di esperienza personale!) per il "consumatore medio" esiste una differenza di prezzo "percepita" che si fa beffe di quella aritmetica, cioe` reale. Abbiamo da tempo importato quel modo di prezzare le merci secondo il quale ridurre un prezzo in euro da 10,00 a 9,95 e` piu` accattivante che ridurne un altro da 9,05 a 9,00. Come se il consumatore percepisse un maggiore risparmio nel primo caso mentre sempre di 5 centesimi si tratta; anzi, in termini percentuali, per lui sarebbe addirittura piu` auspicabile la seconda riduzione...
Ho avuto sentore proprio stamattina, da un giornalista americano, che negli Stati Uniti si e` ormai diffusa una pratica promozionale con doppio sconto.
Per esempio, anziche` comunicare al consumatore che ha diritto ad uno sconto del 40% sul prezzo "nominale" di un determinato articolo, si comunica che per esso sono attive due promozioni; una che stabilisce uno sconto del 20% e l'altra che prevede un ulteriore sconto del 25%. Pare che in questo modo il consumatore medio abbia "percezione" di uno sconto del 45%, cioe` maggiore di quello reale.
Chi, come me, ritiene che indicare uno sconto rispetto ad un fantomatico prezzo di riferimento costituisca, per l'umanita` nel suo complesso, uno spreco di risorse rispetto all'indicare il prezzo effettivo, pare quindi debba rassegnarsi all'idea che presto anche da noi si vedranno offerte promozionali addirittura con doppia indicazione di sconto!
E qualche personaggio politico magari si fara` paladino di una proposta di legge che vieta questo particolare modo d'indicare i prezzi al pubblico. A quel punto dovrei appoggiare la proposta o no?
Ebbene, confesso che oggi non me ne importa niente di pubblicare un post su vicende di sconti e consumatori, ho solo preso spunto da questa notizia americana per una riflessione sul peso che la suggestione ha nei comportamenti delle persone...
Se e` cosi` diffusamente in grado di generare una visione distorta della realta`, e di conseguenza condurre a scelte controproducenti, su questioni facilmente riducibili a valutazioni oggettive come il prezzo di un prodotto, figuriamoci quali scelte puo` determinare su questioni altamente specialistiche, che magari solo pochi scienziati nel mondo sono in grado di ricondurre a valutazioni oggettive; per non parlare poi di tutte le questioni, di gran lunga piu` numerose, che non sono ancora entrate nel dominio di scienza e raziocinio... come la politica italiana!
La politica e` certamente un luogo di suggestioni ma se non si vogliono prendere cantonate occorre sforzarsi di ragionare su tutti quegli aspetti in cui si riesce a farlo; come dovrebbe sforzarsi a far di conto il consumatore per non lasciarsi suggestionare dalle furbesche comunicazioni dei prezzi.
Il tentativo Nopartisan di evoluzione democratica si fonda sulla volonta` di fare questo sforzo e, laddove le interazioni con i meccanismi della suggestione risultano inevitabili, esse vengono comunque improntate al massimo della trasparenza.
Ecco perche`, mentre il prevedibile paladino dell'ipotizzata ennesima proposta di legge si limiterebbe a vietare la pratica del "doppio sconto" stando bene attento a non intaccare quel mondo di suggestioni che gli consentono di restare "personaggio politico", da un punto di vista Nopartisan e` invece piu` importante che gia` con la scuola si forniscano al cittadino gli stimoli e gli strumenti necessari per affrontare le suggestioni tutte, per pensare con la propria testa... e per far di conto quando serve!
sta tranqullo che in italia non ci saranno sconti del 40% perchè oltre a quella del consumatore cè pure la suggestione del commerciante che gli piange i cuore a fare simili sconti indipendentememte da quanto è gonfiato il prezzo di partenza
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