Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
Lo stabilisce l'articolo 49 della nostra costituzione. Mi pare che sia l'unico articolo a citare i partiti ed e` grazie ad esso che i vari dirigenti politici ribattono le accuse di eccesso di partitocrazia in Italia e a talune istanze della cosiddetta "antipolitica", sostenendo, non senza una certa esagerazione, che e` la costituzione ad assegnare ai partiti quel potere che talvolta il popolo percepirebbe erroneamente come oligarchico...
Ad ogni modo l'articolo e` chiaro, che i partiti vi concorrano o meno, la politica nazionale va determinata con metodo democratico. Lascio a chi pretende di determinarla senza ricorrere ad un'organizzazione partitica il compito di realizzare o indicare alternative; personalmente in questa epoca, con gli attuali limiti, non vedo concrete alternative.
Ma e` proprio per il riconoscimento dell'importanza e del ruolo dei partiti che mi permetto di criticarne comportamenti, prassi e regole interne.
Infatti, quanto piu` essi concorrono a determinare la politica nazionale tanto piu` sono tenuti ad onorare metodi democratici. Allora quando sento parlare di "mandato imperativo" come regola statutaria di molti partiti, che vincola alla disciplina stabilita dalla direzione l'attivita` politica degli eletti nelle loro liste, comincio a pensare che la costituzione non venga rispettata.
E` chiaro che i partiti devono difendersi da "infiltrati" o "sabotatori" ma non a prezzo di adottare metodi di fatto non democratici o discrezionali. Puo` accadere invece che una maggioranza interna del 60% (per esempio) possa padroneggiare il 100% delle risorse economiche (ma anche d'altro genere) del partito esercitando cosi` un forte "potere dissuasivo" dalle posizioni politiche di minoranza... Come si affronta una campagna elettorale senza il supporto del partito di appartenenza?
Ecco allora che per un colpevole deficit di democrazia interna il gruppo di minoranza puo` valutare conveniente costituire un altro partito in modo da gestire da se` quella parte di risorse che gli spetta.
Insomma, chi pretende un panorama politico con pochi partiti dovrebbe coerentemente da un lato votare solo per quelli piu` grandi e dall'altro denunciare regolamenti e comportamenti direttivi troppo propensi all'espulsione; tanto piu` che, a prescindere da valutazioni di correttezza del parlamentare nei confronti del proprio partito, vale l'articolo 67...
"Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato."
domenica 27 gennaio 2008
venerdì 25 gennaio 2008
Credulita`, pubblicita` e sponsor di giustizia
(http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/lombardia/news/2008-01-24_124159983.html)
Secondo il presidente della Corte d'Assise di Como si sarebbe potuto risanare il bilancio del tribunale vendendo "biglietti" per assistere al processo relativo alla cosiddetta "strage di Erba".
Tale commento provocatorio mi ha ricordato un mio intervento (nel corsivo) su una vicenda giudiziaria del 2004, relativa all'abuso di credulita`, nel quale auspicavo, fra l'altro, che chi e` chiamato a giudicare comportamenti che fanno leva sulla suggestione non sia a sua volta impegolato in tali deplorevoli pratiche; come nella paradossale situazione di un tribunale che potesse funzionare (e quindi anche giudicare casi di credulita`) solo grazie a sponsorizzazioni pubblicitarie!
Fra le notizie della settimana appena trascorsa che mi sono giunte
dalla TV mi e` particolarmente rimasta impressa quella dell'arresto di
"mamma truffa".
Piu` volte ho riflettuto sull'argomento, quello dello sfruttamento
economico della credulita` altrui; e sono giunto a conclusioni
abbastanza diverse da quelle che sembrano ispirare una certa TV di
denuncia che tanto consenso pare raccogliere presso il pubblico.
Ma stavolta ho sentito un forte impulso a dire la mia, a seguito di
un'intervista divulgata, mi pare di ricordare, dal TG1 la sera del
15-01-2004.
L'intervista si concludeva con un uomo in divisa, nel mio ricordo un
carabiniere, che affermava, opportunamente sollecitato
dall'intervistatrice, che "mamma truffa" spacciava acqua del rubinetto
per acqua santa.
Per me e` evidente il tentativo dell'intervistatrice, nell'indurre il
carabiniere ad affermare "diceva che era acqua santa invece era acqua
del rubinetto", di suscitare nello spettatore una forte indignazione.
E` triste notare come le tattiche che alcuni "professionisti" della TV
adottano per farsi largo ormai anche nel mondo dell'informazione
riescano a trovare complici, nelle loro bassezze, anche fra le
autorita`.
Quella frase e` infatti secondo me emblematica di come il tentativo di
contrastare fenomeni critici di credulita` impartendo delle lezioni
morali non possa che rivelarsi vano.
Tanti ormai in TV si "preoccupano" delle nostre debolezze nel
distinguere il bene dal male; e si "adoperano" per aiutarci
dispensandoci consigli che, guarda caso, giustificano il loro modo di
agire e condannano quello altrui. Non con argomentazioni razionali
quindi ma profittando a loro volta di quelle stesse debolezze.
Certo nessuno in TV si preoccupa di spiegare che di fronte a due
contenitori d'acqua e` impossibile dimostrare, con qualsivoglia
analisi, se e quale dei due contiene acqua santa e che di conseguenza
nessuno puo` essere danneggiato dall'essere indotto a scambiare una
cosa per l'altra o incriminato per indurre altri nell'"errore".
Credo che neanche un prete, con buona pace della giornalista TV e del
carabiniere, si sforzerebbe di sostenere che l'acqua santa non
proviene di fatto da un qualche rubinetto.
Riconosco a chiunque la liberta` di credere che l'acqua santa abbia su
di se` effetti che l'acqua non santa non ha. Tuttavia, poiche` cio`
non e` scientificamente dimostrato (anzi e` dimostrabile il
contrario), non credo che chicchessia abbia il diritto di trovare
nella legislazione un riscontro ad un suo tale credo, vincolante per
gli altri. Ovvero il problema di distinguere l'acqua santa da quella
che non lo e` e` un problema suo non della societa`.
Se invece si sostiene, piu` genericamente, che la truffa consista
nell'attribuire all'acqua santa proprieta` che non ha allora anche i
preti sono dei truffatori.
Ed e` proprio questo il punto; o si condannano tutti coloro che
spacciano per vere cose non scientificamente dimostrate oppure tale
"spaccio" non puo` essere considerato un reato (a parte i casi in cui
la veridicita` della dichiarazione e` un obbligo naturalmente).
Nel primo caso pero` dovremmo denunciare come illecite tante
propagande politiche o attivita` pubblicitarie. Perche` se anche
l'entita` del danno puo` essere una discriminante per distinguere un
caso di truffa da uno che non lo e` non possiamo certo non rilevare
che intascare tanti milioni sfruttando "pesantemente" la credulita` di
pochi non e` meno grave che instascare gli stessi milioni sfruttando
"leggermente" la credulita` di molti.
La soluzione ovviamente non puo` essere quella di riscontrare un reato
in qualunque affermazione non scientificamente dimostrabile.
La soluzione e` far sviluppare nelle persone l'attitudine a ragionare,
a valutare le cose (e la credibilita` degli interlocutori) con la
propria testa; compito questo che spetterebbe, secondo me, ai genitori
e alla scuola.
Ma non mi pare che la riforma della scuola sia incentrata
sull'assolvimento di tale importantissimo compito. Del resto che
interesse avrebbero, i politici gia` al potere, a far maturare le
persone in un modo che ridurrebbe drasticamente l'efficacia della loro
propaganda? E i "giornalisti della suggestione" che fine farebbero? E
quale sarebbe la sorte delle trasmissioni "di denuncia" alimentate
dagl'introiti pubblicitari?
Comunque non e` un caso che la maggior parte delle vittime delle
truffe in questione siano persone abituate sin da piccole a credere
fermamente alle cose piu` assurde.
Ma nessuno dei soggetti citati denuncia questa triste realta`; ci
evitassero almeno l'ipocrisia di venirci a dare lezioni di morale
basate sui loro interessi.
Ad ogni modo, pur nell'eccessivo sensazionalismo, qualcosa di buono
accade.
Nel senso che sarebbe meglio che il falso non occupasse tutto il tempo
che occupa in TV, ma dal momento che cio` accade per tutta una serie
di perversi meccanismi non mi dispiace constatare che, spesso per
effetto degli stessi, svariate trasmissioni sono impegnate a
dimostrare vicendevolmente tutto il marcio che c'e` dietro.
Del resto, al di la` di quanto enfatizzato dal TG1, mi pare che
l'azione penale in tali casi eclatanti sia, per fortuna o per merito
dei magistrati, incentrata su ben piu` oggettive contestazioni di
di frode fiscale o estorsione; almeno fino a quando la magistratura
stessa non sara` costretta a ricorrere a finanziamenti derivanti dalla
pubblicita` nelle aule dei tribunali o a dichiarazioni come "il
seguente verdetto e` offerto da..."!
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Saturday, 28 July 2001 17:53
relazioni sociali: umore 94
Ab-uso del-la -c-red-ul-ita` p-o-polare
ahime` quanti sono coloro
che non godendo abbastanza dell' esserne vittima
nell' esserne contemporaneamente complici
cercan' decoro
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(In corsivo il testo integrale del mio intervento del 18 gennaio 2004 sul forum di "www.reteallmusic.it".)
Secondo il presidente della Corte d'Assise di Como si sarebbe potuto risanare il bilancio del tribunale vendendo "biglietti" per assistere al processo relativo alla cosiddetta "strage di Erba".
Tale commento provocatorio mi ha ricordato un mio intervento (nel corsivo) su una vicenda giudiziaria del 2004, relativa all'abuso di credulita`, nel quale auspicavo, fra l'altro, che chi e` chiamato a giudicare comportamenti che fanno leva sulla suggestione non sia a sua volta impegolato in tali deplorevoli pratiche; come nella paradossale situazione di un tribunale che potesse funzionare (e quindi anche giudicare casi di credulita`) solo grazie a sponsorizzazioni pubblicitarie!
Fra le notizie della settimana appena trascorsa che mi sono giunte
dalla TV mi e` particolarmente rimasta impressa quella dell'arresto di
"mamma truffa".
Piu` volte ho riflettuto sull'argomento, quello dello sfruttamento
economico della credulita` altrui; e sono giunto a conclusioni
abbastanza diverse da quelle che sembrano ispirare una certa TV di
denuncia che tanto consenso pare raccogliere presso il pubblico.
Ma stavolta ho sentito un forte impulso a dire la mia, a seguito di
un'intervista divulgata, mi pare di ricordare, dal TG1 la sera del
15-01-2004.
L'intervista si concludeva con un uomo in divisa, nel mio ricordo un
carabiniere, che affermava, opportunamente sollecitato
dall'intervistatrice, che "mamma truffa" spacciava acqua del rubinetto
per acqua santa.
Per me e` evidente il tentativo dell'intervistatrice, nell'indurre il
carabiniere ad affermare "diceva che era acqua santa invece era acqua
del rubinetto", di suscitare nello spettatore una forte indignazione.
E` triste notare come le tattiche che alcuni "professionisti" della TV
adottano per farsi largo ormai anche nel mondo dell'informazione
riescano a trovare complici, nelle loro bassezze, anche fra le
autorita`.
Quella frase e` infatti secondo me emblematica di come il tentativo di
contrastare fenomeni critici di credulita` impartendo delle lezioni
morali non possa che rivelarsi vano.
Tanti ormai in TV si "preoccupano" delle nostre debolezze nel
distinguere il bene dal male; e si "adoperano" per aiutarci
dispensandoci consigli che, guarda caso, giustificano il loro modo di
agire e condannano quello altrui. Non con argomentazioni razionali
quindi ma profittando a loro volta di quelle stesse debolezze.
Certo nessuno in TV si preoccupa di spiegare che di fronte a due
contenitori d'acqua e` impossibile dimostrare, con qualsivoglia
analisi, se e quale dei due contiene acqua santa e che di conseguenza
nessuno puo` essere danneggiato dall'essere indotto a scambiare una
cosa per l'altra o incriminato per indurre altri nell'"errore".
Credo che neanche un prete, con buona pace della giornalista TV e del
carabiniere, si sforzerebbe di sostenere che l'acqua santa non
proviene di fatto da un qualche rubinetto.
Riconosco a chiunque la liberta` di credere che l'acqua santa abbia su
di se` effetti che l'acqua non santa non ha. Tuttavia, poiche` cio`
non e` scientificamente dimostrato (anzi e` dimostrabile il
contrario), non credo che chicchessia abbia il diritto di trovare
nella legislazione un riscontro ad un suo tale credo, vincolante per
gli altri. Ovvero il problema di distinguere l'acqua santa da quella
che non lo e` e` un problema suo non della societa`.
Se invece si sostiene, piu` genericamente, che la truffa consista
nell'attribuire all'acqua santa proprieta` che non ha allora anche i
preti sono dei truffatori.
Ed e` proprio questo il punto; o si condannano tutti coloro che
spacciano per vere cose non scientificamente dimostrate oppure tale
"spaccio" non puo` essere considerato un reato (a parte i casi in cui
la veridicita` della dichiarazione e` un obbligo naturalmente).
Nel primo caso pero` dovremmo denunciare come illecite tante
propagande politiche o attivita` pubblicitarie. Perche` se anche
l'entita` del danno puo` essere una discriminante per distinguere un
caso di truffa da uno che non lo e` non possiamo certo non rilevare
che intascare tanti milioni sfruttando "pesantemente" la credulita` di
pochi non e` meno grave che instascare gli stessi milioni sfruttando
"leggermente" la credulita` di molti.
La soluzione ovviamente non puo` essere quella di riscontrare un reato
in qualunque affermazione non scientificamente dimostrabile.
La soluzione e` far sviluppare nelle persone l'attitudine a ragionare,
a valutare le cose (e la credibilita` degli interlocutori) con la
propria testa; compito questo che spetterebbe, secondo me, ai genitori
e alla scuola.
Ma non mi pare che la riforma della scuola sia incentrata
sull'assolvimento di tale importantissimo compito. Del resto che
interesse avrebbero, i politici gia` al potere, a far maturare le
persone in un modo che ridurrebbe drasticamente l'efficacia della loro
propaganda? E i "giornalisti della suggestione" che fine farebbero? E
quale sarebbe la sorte delle trasmissioni "di denuncia" alimentate
dagl'introiti pubblicitari?
Comunque non e` un caso che la maggior parte delle vittime delle
truffe in questione siano persone abituate sin da piccole a credere
fermamente alle cose piu` assurde.
Ma nessuno dei soggetti citati denuncia questa triste realta`; ci
evitassero almeno l'ipocrisia di venirci a dare lezioni di morale
basate sui loro interessi.
Ad ogni modo, pur nell'eccessivo sensazionalismo, qualcosa di buono
accade.
Nel senso che sarebbe meglio che il falso non occupasse tutto il tempo
che occupa in TV, ma dal momento che cio` accade per tutta una serie
di perversi meccanismi non mi dispiace constatare che, spesso per
effetto degli stessi, svariate trasmissioni sono impegnate a
dimostrare vicendevolmente tutto il marcio che c'e` dietro.
Del resto, al di la` di quanto enfatizzato dal TG1, mi pare che
l'azione penale in tali casi eclatanti sia, per fortuna o per merito
dei magistrati, incentrata su ben piu` oggettive contestazioni di
di frode fiscale o estorsione; almeno fino a quando la magistratura
stessa non sara` costretta a ricorrere a finanziamenti derivanti dalla
pubblicita` nelle aule dei tribunali o a dichiarazioni come "il
seguente verdetto e` offerto da..."!
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Saturday, 28 July 2001 17:53
relazioni sociali: umore 94
Ab-uso del-la -c-red-ul-ita` p-o-polare
ahime` quanti sono coloro
che non godendo abbastanza dell' esserne vittima
nell' esserne contemporaneamente complici
cercan' decoro
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(In corsivo il testo integrale del mio intervento del 18 gennaio 2004 sul forum di "www.reteallmusic.it".)
mercoledì 16 gennaio 2008
Governi deboli?
Di tanto in tanto, come oggi, emergono evidenze di come le debolezze dei governi non dipendano tanto dalle prefigurazioni costituzionali quanto dalla ricattabilita`, per i piu` svariati motivi, dei ministri che li compongono; e che a loro volta li ricattano!
venerdì 4 gennaio 2008
Deriva "antilaicista"
Gira voce, in questi giorni, che dietro la proposta di equiparare per legge un embrione umano ad una persona si nasconda un progetto ben piu` ambizioso e d'avanguardia; talmente d'avanguardia che probabilmente la maggior parte di noi non e` ancora pronta a comprenderlo e quindi va realizzato per piccoli passi.
Il primo "piccolo" passo prevede che per ogni soppressione di embrione si apra d'ufficio un procedimento penale a carico dei presunti mandanti ed esecutori.
Varie le ipotesi di reato, fra cui omissione di soccorso, abbandono di minore, occultamento di cadavere, omicidio colposo... ma anche, in certi casi, omicidio premeditato, come per esempio quando si sospetta che i partner si siano accoppiati in assenza di piacere sessuale, giusto per creare un embrione da sopprimere.
Ora, fare tutti quei lunghi processi per omicidio senza poter mai pronunciare il nome della vittima potrebbe sembrare difficile ma magistrati ed avvocati sono da tempo allenati ai contorsionismi che le sbadataggini di talune leggi comportano (o favoriscono). Piu` difficile sara` fare i titoli dei giornali e le trasmissioni televisive, divulgare reperti autoptici, mostrare foto della vittima o dei suoi oggetti piu` cari, chiedere ai nonni quanto vi fossero affezionati... per non parlare poi della difficolta` di realizzare un plastico fedele del luogo del delitto.
Insomma come secondo passo si prevede di dare un nome all'embrione e registrarlo all'anagrafe; si sconsigliano nomi troppo orientati sessualmente in quanto ci sono buone probabilita` di non azzeccarci.
Naturalmente la registrazione all'anagrafe implica la modifica ufficiale dello stato di famiglia; quindi sara` opportuno attribuire un codice fiscale, che puo` tornare anche utile per le prestazioni sanitarie...
In qualche citta` questa persona in piu` in casa comportera` un aumento delle spese per lo smaltimento dei rifiuti; ma sara` ampiamente compensato dagli assegni familiari previsti per tutto il territorio nazionale.
Solo che nei moduli in cui va indicata l'eta` potrebbe creare qualche confusione mettere dei numeri negativi, se non addirittura generare depressione nel soggetto cui si associa negativita`...
Pertanto il passo successivo sara` aumentare di 9 mesi (valore forfettario) l'eta` di tutte le persone che sono state registrate solo dopo il parto e non al concepimento. Cosi` si potra` votare e prendere la patente automobilistica a soli 17 anni e 3 mesi dal primo respiro; mentre riguardo all'eta` pensionabile sara` inevitabile un elevamento di 9 mesi, pena il crollo del sistema previdenziale.
Inutile dire che a tutte le donne incinte verra` elargito il "bonus neonato". Ma dovranno firmare una liberatoria prima di entrare in sala di proiezione se il film e` vietato ai minori.
A seguire altri passi interessanti... ma qui mi fermo perche` ho gia` capito di far farte della schiera degli ottusi che non sono ancora pronti...
Non so distinguere se quella specie di gomitolo nella foto e` un ovulo fecondato o meno. Pero` sono affascinato dalla tecnica d'ingrandimento, che mi permette di osservare la superficie di una pallina... pardon, di una persona cosi` piccola che a metterne 6 una affianco all'altra non arriverebbero ad occupare lo spazio di un millimetro!
Nella mia ottusita` una citazione d'epigramma...
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Saturday, 2 June 2007 11:51
relazioni sociali: umore 331
Co-m-mut-a-zione sele-tti-va
chi equipara un embrione ad una persona
e` equiparabile ad un embrione
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martedì 1 gennaio 2008
Borraccia di creatina
In occasione del capodanno mi concedo un'escursione nella comunicazione visiva... e nella filosofia.E` Bartali che passa la borraccia a Coppi o Coppi che la passa a Bartali?In questo famoso affresco di Michelangelo qualcuno vede la scintilla della vita... Io manco con lo zoom!
Ma se anche fosse... va da Dio ad Adamo o da Adamo a Dio? L'uomo esiste perche` Dio gli ha "dato una creatina" o e` Dio una creazione dell'immaginazione umana?
E` emozionante constatare come all'epoca l'arte omaggiasse il porsi questa domanda, specialmente in considerazione del fatto che molti non se la pongono neanche oggi. Eppure quel mantello entro cui e` confinata la figura di Dio evoca, nella forma, un emisfero cerebrale, come se l'esistenza di Dio fosse un concetto umano che a sua volta accende in Adamo la coscienza di se` (se` Adamo o se` Dio?)...
Per questo 2008 auguro a tutti meditazioni a gogo`!
Ma se anche fosse... va da Dio ad Adamo o da Adamo a Dio? L'uomo esiste perche` Dio gli ha "dato una creatina" o e` Dio una creazione dell'immaginazione umana?
E` emozionante constatare come all'epoca l'arte omaggiasse il porsi questa domanda, specialmente in considerazione del fatto che molti non se la pongono neanche oggi. Eppure quel mantello entro cui e` confinata la figura di Dio evoca, nella forma, un emisfero cerebrale, come se l'esistenza di Dio fosse un concetto umano che a sua volta accende in Adamo la coscienza di se` (se` Adamo o se` Dio?)...
Per questo 2008 auguro a tutti meditazioni a gogo`!