Il problema e` che sto subendo ormai da tanti anni una sorta di estorsione legalizzata... almeno cosi` io la vivo.
"Estorsione" e` un termine impegnativo... e` sicuro di non esagerare?
Non ho detto che sto subendo un danno economico od una pressione psicologica paragonabili a quelli delle vittime del pizzo, allora si` avrei esagerato, pero`, nel mio piccolo caso, sono presenti entrambi gli elementi.
Il danno economico consiste nel dover versare denaro direttamente nel conto corrente di una societa` per azioni che nel territorio comunale in cui vivo svolge un servizio d'igiene urbana... si` insomma, la raccolta dei rifiuti.
L'aspetto psicologico risiede invece nell'insensatezza logica del regolamento comunale a cui sono assoggettato, e poco cambierebbe se venissi a sapere che essa deriva da insensatezze in qualche legge nazionale del settore.
Raccolta dei rifiuti? OK c'interessa. Perche` parla di danno economico?
Come lo chiamerebbe lei un esborso periodico senza avere niente in cambio?
Veramente l'intervistatore sarei io... Vuol dire che la societa` per la raccolta dei rifiuti a casa sua non rispetta gli impegni del contratto?
Quale contratto? Io per il servizio d'igiene urbana non ho stipulato alcun contratto, loro non si sono obbligati con me, semplicemente mi fatturano il servizio ed io devo pagare le fatture anche se non ne fruisco, oltre a non accettarne le condizioni di fornitura.
Ma se non fruisce in base a cosa stabiliscono l'importo della fattura?
Che io sappia in base alla quantita` di metri quadrati dell'appartamento in cui vivo e di cui sono proprietario; un dato, per altro, che non so come fanno a conoscere dal momento che io non gliel'ho mai comunicato, del resto non saprei come verificarlo senza conoscere le modalita` di misurazione da adottare; forse lo hanno avuto dall'ufficio comunale precedentemente preposto a riscuotere la cosiddetta tassa sui rifiuti.
Quindi lei pagava una tassa comunale in base alle dimensioni del suo appartamento destinata a finanziare il comune stesso, che aveva cosi` fondi per coprire le spese legate all'igiene urbana?
Esatto. In realta` pagare una tassa indipendente dal reddito o dal patrimonio complessivo non mi e` mai andato a genio ma con la consapevolezza che cio` viene considerata spesso un'opzione politica di minoranza non potevo che pagare la tassa e, al massimo, non votare per chi in proposito non la pensa come me.
Quando e` avvenuta la privatizzazione del servizio?
Mah, saranno trascorsi almeno 8 anni...
Personalmente includo il servizio d'igiene urbana fra quelli non privatizzabili, perche`, a prescindere da quale ne sia la causa e dal comportamento dei cittadini, se s'accumula immondizia in giro occorre raccoglierla e smaltirla anche senza profitto altrimenti si rischia in salute... Ma anche questa semplice considerazione viene spesso considerata un'opzione politica di minoranza...
Dunque 8 anni fa il bollettino per il pagamento di una tassa si e` trasformato in bollettino per il pagamento di una fattura ma in fondo per lei che differenza fa?
Primo, gli importi delle fatture si sono subito rivelati ben superiori a quelli delle tasse.
Secondo, la legge m'impone di pagare le tasse a favore di istituzioni pubbliche ma non dovrebbe impormi di pagare fatture commerciali per servizi di cui non fruisco e per i quali non ho firmato contratti.
Terzo, dopo la privatizzazione l'amministrazione comunale s'e` vantata di aver ridotto le tasse, ma imponendo di pagare le fatture alla nuova societa` ha di fatto aumentato le spese ineluttabili dei suoi contribuenti.
Quarto...
No aspetti, soffermiamoci un momento su questa cosa della non fruizione, lei non produce rifiuti come tutti gli esseri umani della nostra epoca?
Piu` o meno si`, ma il mio personale sistema di raccolta e smaltimento non necessita dei servizi di quell'azienda, quindi non vedo perche` deve incassare i miei soldi.
Ma questo sistema di cui parla e` legale?
Non solo e` assolutamente legale, produce anche gli stessi risultati dello smaltimento convenzionale; anzi i primi anni era ancora piu` ecologico perche` prevedeva gia` la raccolta differenziata mentre quello dell'azienda no.
Ma lei e` un inventore, perche` non ci spiega come funziona?
Non ho inventato alcunche` e se svelassi come funziona tantissime persone tenterebbero di adottarlo, col risultato che non sarebbe piu` praticabile.
Ma facciamo un'ipotesi diversa, supponiamo che un convinto ecologista si fosse rivolto ad un'altra azienda, magari di un'altra citta`, ritenendo che il suo processo di smaltimento fosse da preferire, per esempio trasportando personalmente i rifiuti presso i suoi impianti... Perche` anziche` essere premiato avrebbe dovuto subire la punizione di pagare l'azienda che egli non approva? Chi parla tanto del progresso derivante dallo sviluppo di un mercato libero non ha niente da dire su questo?
Be', l'ipotesi e` poco verosimile ma evidenzia l'insensatezza della situazione; mi pare che siamo giunti all'aspetto psicologico di cui parlava all'inizio, l'imposizione di fare una cosa insensata...
Ma formalmente, quando le arrivavano le prime fatture, cosa la obbligava a pagarle?
All'inizio ho inviato una lettera all'azienda che le emetteva facendo presente che non poteva avere nulla a pretendere da me in relazione alla raccolta dei rifiuti, ma nella loro risposta era incluso il seguente testo, estratto di un regolamento comunale...
"art.4:la tariffa e` dovuta per l'occupazione o la conduzione di:Ora, a parte l'uso fallace delle virgolette, si nota la totale mancanza di scrupolo del legislatore di turno nella formulazione di regole che condizionano il comportamento e l'economia di tante persone...
- locali;
- aree scoperte ad uso privato non costituenti accessorio o
pertinenza dei locali medesimi;
a qualsiasi uso adibiti ed esistenti nelle zone del territorio comunale in cui il servizio e` istituito ed attivato o comunque reso. .....(omissis)";
art.7: La tariffa e` dovuta da chiunque a qualsiasi titolo (proprieta`, usufrutto, comodato, locazione, ecc.) occupi o conduca locali ed aree di cui al precedente art.4. ......(omissis)"
L'articolo 7 implicherebbe infatti che la tariffa e` dovuta, per esempio, da tutti i componenti di una famiglia che occupano un determinato appartamento... Ma allora perche` la fattura la mandano solo al proprietario? O solo al locatario?
In ogni caso, secondo quale principio del diritto commerciale il comune puo` impegnare come in un contratto due soggetti che non contrattano? Se l'azienda non e` impegnata contrattualmente con quel singolo cittadino come fa quest'ultimo a far valere diritti di recesso o di risarcimento per eventuali inadempienze?
In effetti... Si fanno grandi studi e dibattiti sulle soluzioni tecniche per la gestione dei rifiuti e poi si lascia che a monte tutto possa essere disperso nella politica dell'assurdo.
Per una volta che qualcuno e` d'accordo con me... che peccato essere la stessa persona!
Si sa che i politci sono al servizio degli imprenditori, anche quando fanno i regolamenti. E' grave ma non si può neanche pensare che nel regolamento tengono conto di un comportamento diverso dagli tutti gli altri.
RispondiEliminaNon si puo` neanche pensare che un regolamento stabilisca che pi greco vale 3,2... (Vedi "Politica vs. matematica".)
RispondiEliminaSe vuoi privatizzare un servizio devi porti e risolvere il problema di come tariffarlo commercialmente. Se pesare l'immondizia per stabilire il corretto importo da far pagare all'utente ti costa troppo devi rassegnarti all'idea che il servizio resti in gestione al pubblico.
E poi e` il regolamento ad essere diverso... ne esistono forse altri che prevedono fatturazioni di servizi non richiesti e non fruiti?