I concetti che l'acqua e` un bene comune, non una merce, e che l'accesso ad essa e` un diritto universale si sostanziano, a livello legislativo vigente, nell'affermazione che il servizio idrico e` privo di rilevanza economica.
Per riuscire nell'impresa di raggirare i cittadini su concetti cosi` semplici e chiari sono necessari passaggi legislativi molteplici e contorti (in Italia si e` iniziato nel 1994 con la "legge Galli" e si e` approdati ai provvedimenti dell'attuale Governo). E, poiche` in termini di rappresentanza democratica siamo (io faccio parte dei "cittadini") messi molto male, ci troviamo costretti a lottare per questo diritto nei residui "spazi non contigui", con forme poco omogenee.
Attualmente siamo particolarmente impegnati su ben tre fronti, persino con qualche rischio di contraddizione, ma non possiamo mollare in nessuno dei tre...
PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA POPOLARE
http://www.acquabenecomune.org/spip.php?rubrique=96
MODIFICHE DEGLI STATUTI COMUNALI
http://www.acquabenecomune.org/spip.php?rubrique=246
REFERENDUM POPOLARI
http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article7196
http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article7197
http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article7198
http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article7199
Trovo che la comprensione dell'azione referendaria sia nel nostro caso decisamente ostica, proprio in conseguenza, direi, della complessita` (per buona parte strumentale) delle norme cui ci si vorrebbe opporre.
Tuttavia il tema e` di fondamentale importanza per interrompere un drammatico "trend involutivo" che porta sempre piu` spesso a trasformare certi diritti in merci, cioe` fruibili solo in cambio del pagamento delle relative fatture emesse da soggetti privati, per loro natura orientati al profitto. Quindi qualunque occasione per sottoporlo all'attenzione dell'"opinione pubblica" va colta.
Per esempio raccogliere le firme e riuscire a svolgere i referendum puo` essere funzionale ad una vasta presa di coscienza della problematica, addirittura a prescindere da come ciascuno di noi decidera` di votare.
Anche la manifestazione nazionale del prossimo 20 marzo a Roma ha principalmente uno scopo "sussultorio"...
in effetti in parlamento non c'è nessuno che si oppone alla privatizzazione dell'acqua
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