venerdì 25 gennaio 2008

Credulita`, pubblicita` e sponsor di giustizia

(http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/lombardia/news/2008-01-24_124159983.html)

Secondo il presidente della Corte d'Assise di Como si sarebbe potuto risanare il bilancio del tribunale vendendo "biglietti" per assistere al processo relativo alla cosiddetta "strage di Erba".
Tale commento provocatorio mi ha ricordato un mio intervento (nel corsivo) su una vicenda giudiziaria del 2004, relativa all'abuso di credulita`, nel quale auspicavo, fra l'altro, che chi e` chiamato a giudicare comportamenti che fanno leva sulla suggestione non sia a sua volta impegolato in tali deplorevoli pratiche; come nella paradossale situazione di un tribunale che potesse funzionare (e quindi anche giudicare casi di credulita`) solo grazie a sponsorizzazioni pubblicitarie!

Fra le notizie della settimana appena trascorsa che mi sono giunte
dalla TV mi e` particolarmente rimasta impressa quella dell'arresto di
"mamma truffa".

Piu` volte ho riflettuto sull'argomento, quello dello sfruttamento
economico della credulita` altrui; e sono giunto a conclusioni
abbastanza diverse da quelle che sembrano ispirare una certa TV di
denuncia che tanto consenso pare raccogliere presso il pubblico.
Ma stavolta ho sentito un forte impulso a dire la mia, a seguito di
un'intervista divulgata, mi pare di ricordare, dal TG1 la sera del
15-01-2004.
L'intervista si concludeva con un uomo in divisa, nel mio ricordo un
carabiniere, che affermava, opportunamente sollecitato
dall'intervistatrice, che "mamma truffa" spacciava acqua del rubinetto
per acqua santa.

Per me e` evidente il tentativo dell'intervistatrice, nell'indurre il
carabiniere ad affermare "diceva che era acqua santa invece era acqua
del rubinetto", di suscitare nello spettatore una forte indignazione.
E` triste notare come le tattiche che alcuni "professionisti" della TV
adottano per farsi largo ormai anche nel mondo dell'informazione
riescano a trovare complici, nelle loro bassezze, anche fra le
autorita`.

Quella frase e` infatti secondo me emblematica di come il tentativo di
contrastare fenomeni critici di credulita` impartendo delle lezioni
morali non possa che rivelarsi vano.
Tanti ormai in TV si "preoccupano" delle nostre debolezze nel
distinguere il bene dal male; e si "adoperano" per aiutarci
dispensandoci consigli che, guarda caso, giustificano il loro modo di
agire e condannano quello altrui. Non con argomentazioni razionali
quindi ma profittando a loro volta di quelle stesse debolezze.

Certo nessuno in TV si preoccupa di spiegare che di fronte a due
contenitori d'acqua e` impossibile dimostrare, con qualsivoglia
analisi, se e quale dei due contiene acqua santa e che di conseguenza
nessuno puo` essere danneggiato dall'essere indotto a scambiare una
cosa per l'altra o incriminato per indurre altri nell'"errore".
Credo che neanche un prete, con buona pace della giornalista TV e del
carabiniere, si sforzerebbe di sostenere che l'acqua santa non
proviene di fatto da un qualche rubinetto.

Riconosco a chiunque la liberta` di credere che l'acqua santa abbia su
di se` effetti che l'acqua non santa non ha. Tuttavia, poiche` cio`
non e` scientificamente dimostrato (anzi e` dimostrabile il
contrario), non credo che chicchessia abbia il diritto di trovare
nella legislazione un riscontro ad un suo tale credo, vincolante per
gli altri. Ovvero il problema di distinguere l'acqua santa da quella
che non lo e` e` un problema suo non della societa`.

Se invece si sostiene, piu` genericamente, che la truffa consista
nell'attribuire all'acqua santa proprieta` che non ha allora anche i
preti sono dei truffatori.

Ed e` proprio questo il punto; o si condannano tutti coloro che
spacciano per vere cose non scientificamente dimostrate oppure tale
"spaccio" non puo` essere considerato un reato (a parte i casi in cui
la veridicita` della dichiarazione e` un obbligo naturalmente).
Nel primo caso pero` dovremmo denunciare come illecite tante
propagande politiche o attivita` pubblicitarie. Perche` se anche
l'entita` del danno puo` essere una discriminante per distinguere un
caso di truffa da uno che non lo e` non possiamo certo non rilevare
che intascare tanti milioni sfruttando "pesantemente" la credulita` di
pochi non e` meno grave che instascare gli stessi milioni sfruttando
"leggermente" la credulita` di molti.

La soluzione ovviamente non puo` essere quella di riscontrare un reato
in qualunque affermazione non scientificamente dimostrabile.
La soluzione e` far sviluppare nelle persone l'attitudine a ragionare,
a valutare le cose (e la credibilita` degli interlocutori) con la
propria testa; compito questo che spetterebbe, secondo me, ai genitori
e alla scuola.

Ma non mi pare che la riforma della scuola sia incentrata
sull'assolvimento di tale importantissimo compito. Del resto che
interesse avrebbero, i politici gia` al potere, a far maturare le
persone in un modo che ridurrebbe drasticamente l'efficacia della loro
propaganda? E i "giornalisti della suggestione" che fine farebbero? E
quale sarebbe la sorte delle trasmissioni "di denuncia" alimentate
dagl'introiti pubblicitari?
Comunque non e` un caso che la maggior parte delle vittime delle
truffe in questione siano persone abituate sin da piccole a credere
fermamente alle cose piu` assurde.
Ma nessuno dei soggetti citati denuncia questa triste realta`; ci
evitassero almeno l'ipocrisia di venirci a dare lezioni di morale
basate sui loro interessi.

Ad ogni modo, pur nell'eccessivo sensazionalismo, qualcosa di buono
accade.
Nel senso che sarebbe meglio che il falso non occupasse tutto il tempo
che occupa in TV, ma dal momento che cio` accade per tutta una serie
di perversi meccanismi non mi dispiace constatare che, spesso per
effetto degli stessi, svariate trasmissioni sono impegnate a
dimostrare vicendevolmente tutto il marcio che c'e` dietro.

Del resto, al di la` di quanto enfatizzato dal TG1, mi pare che
l'azione penale in tali casi eclatanti sia, per fortuna o per merito
dei magistrati, incentrata su ben piu` oggettive contestazioni di
di frode fiscale o estorsione; almeno fino a quando la magistratura
stessa non sara` costretta a ricorrere a finanziamenti derivanti dalla
pubblicita` nelle aule dei tribunali o a dichiarazioni come "il
seguente verdetto e` offerto da..."!


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Saturday, 28 July 2001 17:53
relazioni sociali: umore 94


Ab-uso del-la -c-red-ul-ita` p-o-polare


ahime` quanti sono coloro
che non godendo abbastanza dell' esserne vittima
nell' esserne contemporaneamente complici
cercan' decoro
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(In corsivo il testo integrale del mio intervento del 18 gennaio 2004 sul forum di "www.reteallmusic.it".)