lunedì 19 maggio 2008

Energie fuorvianti

Oggi in un programma televisivo ho sentito parlare, per l'ennesima volta, dell'elevato costo dell'energia elettrica in Italia; pare che un utente italiano paghi un prezzo unitario ben superiore alla media europea, se non ho capito male addirittura il piu` alto in Europa.
Be', non me la posso prendere con i dati... Me la prendo con quelli che ogni volta associano questo fatto alla mancanza di centrali nucleari in Italia, lasciando intendere che la bolletta sarebbe meno salata se ne avessimo.

Falso.

A prescindere dal tipo di nuove centrali con cui genereremmo energia elettrica non c'e` alcuna garanzia che questa costerebbe di meno agli utenti finali. Infatti la teoria suggerisce due modalita` di gestione economica dell'energia; quella statale, come vorrebbero coloro che ritengono si tratti di un bisogno fondamentale del cittadino e quindi non "asservibile" a logiche di mercato, e quella privata.
Nel primo caso le condizioni di fornitura vengono stabilite per via politica e quindi il prezzo unitario, se lo si ritiene opportuno, puo` essere abbassato anche compensando i minori introiti con risorse finanziarie pubbliche.
Nel caso di aziende fornitrici private il prezzo dipenderebbe invece dal mercato e non vedo perche` tali aziende dovrebbero abbassarlo rinunciando a parte dei profitti.

Se poi si vuol fare il solito inciucio bipartisan (attraverso partecipazioni statali, concessioni, monopoli e quant'altro) tra potentati politici e potentati economici attuando una "modalita` mista" che confondendo il cittadino contribuente travasi soldi dalle tasche di quest'ultimo a quelle degli "ideatori" allora sarebbe meglio per noi seguire i dibattiti on-line anziche` quelli in TV.