Impegno Nopartisan
Non votare mai a favore di alcun provvedimento con parere favorevole del Governo se fra i ministri figura almeno una persona che ad oggi, 7 agosto 2007, risulta essere stata nominata, almeno una volta, Presidente della Repubblica o Presidente del Senato della Repubblica o Presidente della Camera dei deputati o Presidente del Consiglio dei ministri o ministro.
Si tratta di un impegno drastico, ma forte e chiaro.
Chiaro nell'intento e nella verificabilita` del mantenimento. Sara` facile individuare gli eventuali parlamentari che pur assumendoselo non lo onorassero.
Forte per la potenzialita` di spezzare quei legami, talvolta noti, talvolta oscuri, talvolta illegali, che inducono chi esercita il potere derivante dai massimi incarichi istituzionali a non rispettare la volonta` esprimibile democraticamente dagli elettori ne` a svolgere il fondamentale ruolo di guida civile del paese verso un maggiore e maggiormente diffuso benessere.
Drastico perche` per una immediata attuazione non puo` tener conto del danno collettivo derivante dalla esclusione indiscriminata, all'incarico di ministro, anche di personalita` competenti e corrette.
Si prenda atto che in un contesto politicamente e mediaticamente distorto una qualunque metodologia di discriminazione morale finisce per emarginare per prime proprio quelle personalita`. Meglio allora una "pulizia" indiscriminata, basata su risultanze formali ma chiaramente conseguibile. Del resto qui non si tratta di ostracismo, si tratta di dare concretezza all'apparente richiesta popolare di un ricambio al vertice.
Ed ecco le note dolenti. A tale apparenza corrisponde una richiesta reale? Io non ne sono molto convinto. Non intendo dire che la sfiducia nei politici espressa dall'"opinione pubblica" sia esagerata, anzi immagino che sondaggi accurati potrebbero darci a tal riguardo una cifra ancora piu` preoccupante... Ma un conto e` cio` che l'italiano dichiara ed un altro e` cio` che fa. (E forse almeno in questo nei 60 anni della Repubblica gli elettori possono considerarsi ben rappresentati...)
Tuttavia "contarsi" e` un dovere ormai improrogabile. Contare tutti noi che avremmo il coraggio di un voto presumibilmente minoritario ma di enorme responsabilita`, intrinsecamente orientato a tagliare i lacci del passato e ad emancipare l'istituzione piu` potente, il Governo della Repubblica, dal marciume degli inconfessabili ricatti reciproci.
Perche` preoccuparsi solo dei ministri? Non c'e` forse del marcio anche fra i sottosegretari, in Parlamento, nelle istituzioni locali? E nelle segreterie dei partiti?
Ecco, qui sta la novita` dell'idea. Non disperdere il nostro impegno in obiettivi troppo variegati, con pretese rivoluzionarie; per i quali ciascuno avrebbe i suoi bravi e leciti distinguo. Puntare invece direttamente e democraticamente al "filtraggio" del potere piu` concreto, quello di governo.
Con un Governo dal volto e dai volti nuovi ci saranno piu` probabilita` di un influsso virtuoso su tutte le istituzioni del paese e sulla societa`.
Naturalmente "piu` probabilita`" non significa "garanzia"; ma di garantito abbiamo solo che senza iniziative mirate nulla cambia mai per il meglio.
Chi ci sta? C'e` qualche parlamentare, o aspirante tale, disposto ad impegnarsi?