giovedì 27 dicembre 2007

Ancora sulle automobili

Come se non bastassero i pubblicitari ci si mettono anche i giornalisti; che circuiti dalle molte fesserie propinate dai nuovi maestri della comunicazione, per altro bravi a vendersi come depositari delle uniche tecniche efficaci, si preoccupano di non farci fare calcoli circa l'andamento del prezzo dei carburanti pretendendo che a noi interessi sapere quanti euro ci costa "fare il pieno". Il pieno? Ma de che?

Posso anche capire che arrovellandosi in inutili statistiche si possa giungere a calcolare qual e` la capacita` media di un serbatoio, ma dato che nelle nostre auto i serbatoi sono diversi a che ci serve conoscere quanto costa fare il pieno del "serbatoio medio"? O comunque riferirsi ad una quantita` di carburante non espressa in litri?
Anzi, la cosa puo` rivelarsi addirittura ingannevole... E non tanto perche` dopo aver sentito la notizia vai a fare il pieno e scopri che le cose stanno diversamente (anche se il tuo serbatoio fosse esattamente come quello di riferimento comunque non sarebbe vuoto), quanto piuttosto perche` ho grossi dubbi che un riferimento cosi` antiscientifico non subisca variazioni nel corso degli anni; complicando persino l'altrimenti semplice calcolo della variazione rispetto ad un qualche anno precedente.

E` di oggi la notizia che da test effettuati da Quattroruote risultano "consumi reali" molto maggiori di quelli dichiarati dalle case costruttrici. E il "giornalista medio" ne riferisce come di uno scandalo, a cui occorrerebbe porre rimedio imponendo delle modifiche alla procedura ufficiale di test, quella da cui si ricavano i dati che le case devono dichiarare, in modo da renderla piu` simile al "caso reale".

Direi che anche qui siamo nell'ambito dell'"antiscienza"... C'e` forse un modo di usare l'automobile a cui tutti, secondo questi giornalisti, dovremmo uniformarci?
Per esempio si dice che la procedura non va bene perche` permette di tenere spento l'impianto dell'aria condizionata mentre "tutti" gli automobilisti lo tengono in funzione. Certo che con l'impianto acceso si consuma di piu` (a parita` di altre condizioni) ma se s'impone di fare il test con l'impianto in funzione bisogna anche stabilire le condizioni di temperatura esterna ed interna; solo che poi il risultato sarebbe ancora una volta poco significativo dal momento che la temperatura e` molto variabile da stagione a stagione e da luogo a luogo, anche limitandosi alla sola Europa.

Semmai c'e` da scandalizzarsi del fatto che molte riviste specializzate forniscono tabelle comparative in cui appaiono, fra dati oggettivi come la cilindrata o il numero delle marce, dati gia` in teoria estremamente approssimativi (se non addirittura privi di senso) come appunto il consumo "nominale".

La cosa preoccupante e` che se da un lato c'e` una forte esigenza di tutela dei consumatori, al punto da giustificare il loro associazionismo, dall'altro c'e` una cultura della rivendicazione che pare fondata sul sensazionalismo; che agisce proprio su quelle "leve" da cui i consumatori dovrebbero invece, nel proprio interesse, affrancarsi coltivando le capacita` di approfondimento e argomentazione.

Non oso immaginare lo scandalo quando si scoprira` che i produttori dichiarano che le loro automobili sono dotate di accendisigari mentre la maggior parte degli utenti lo usano per accendere le sigarette!